mercoledì 5 dicembre 2007
lunedì 30 luglio 2007
Bere lo spritz a Roma !
E' successo proprio ieri ! Ero a fare un giro al Centro Commerciale RomaEst quando, stravolto dal lungo camminare per i negozi, mi sono seduto al caffè del Brek e, dando un'occhiata al "prezzario" ho visto lui : lo spritz ! Non ho resistito alla tentazione di vedere una ragazza romana intenta a preparare uno spritz... Non era male anche se non ha messo il ghiaccio e l'oliva... Non si può pretendere di più.
mercoledì 25 luglio 2007
Proietti e Verdone
C'è qualcosa di geniale che accomuna questi due artisti. La capacità di vedere delle cose che appartengono anche a loro in quanto romani e di saperle rappresentare. Tic, manie, modi di parlare e di porsi che sono tipiche in tante persone qua a Roma e chissà quando sono nate, loro le sanno vedere e riprodurre.
martedì 24 aprile 2007
Tarkovskij
E' giusto anche uscire dal tema. Solo per dire che da un po' di anni ho trovato in Tarkovskij, nella sua poeticità, nel suo modo di fermare il tempo e di guardarci dentro, ho trovato un punto di riferimento. E' passata l'età degli eroi, dei dimboli. Vent'anni fa mi identificavo in De Gregori. Volevo diventarne un clone nell'aspetto , nel modo di parlare, di pensare. Adesso cerco solo degli sprazzi qua e là di intuizioni. Di visioni poetiche che riesco a capire al di là del linguaggio e dell'immagine. Stalker e "Lo Specchio" sono appunto questo.
mercoledì 18 aprile 2007
Ci mettiamo la panna ?
Il gelato a Mestre, per noi nati all'inizio degli anni 70, significava la "fontanella", mitica gelateria in Piazza Ferretto vicino a una fontanella oramai scomparsa da decenni. Dire la fontanella e gelato era la stessa cosa. Il gelato a Mestre significa pagare un tot a pallina. Una pallina (che squallore !) tot lire (allora), due palline un altro tot e così via. E la panna si pagava come una pallina in più !
Qua a Roma è diverso. Ci sono vari prezzi per i gelati, ma non necessariamente quello che costa meno ha meno gusti. E' solo una questione di quantità di gelato. Magari sono sempre tre gusti ma le quantità sono diverse.
La cosa straordinaria e che mi ha sempre stupito non poco è che la panna montata è gratis. Il bello però che se la vai a comprare da sola la panna, magari per portarsela a casa e metterla sulle fragole, la paghi e cara. Ma se te la mettono sopra il gelato non la paghi...
Qua a Roma è diverso. Ci sono vari prezzi per i gelati, ma non necessariamente quello che costa meno ha meno gusti. E' solo una questione di quantità di gelato. Magari sono sempre tre gusti ma le quantità sono diverse.
La cosa straordinaria e che mi ha sempre stupito non poco è che la panna montata è gratis. Il bello però che se la vai a comprare da sola la panna, magari per portarsela a casa e metterla sulle fragole, la paghi e cara. Ma se te la mettono sopra il gelato non la paghi...
giovedì 29 marzo 2007
Un botto
Credo che l'espressione romana che ho imparato ad usare subito con più naturalezza è sicuramente "un botto".
"Costa un botto !"
Non mi viene in mente come dicevo prima. :-) O forse sì. Io e un mio amico dicevamo spesso "Costa una barca", "E' grande una barca" e così via... Ce l'eravamo inventato noi.
"Costa un botto !"
Non mi viene in mente come dicevo prima. :-) O forse sì. Io e un mio amico dicevamo spesso "Costa una barca", "E' grande una barca" e così via... Ce l'eravamo inventato noi.
lunedì 12 marzo 2007
La Còin ?
Oramai quasi non ci faccio più caso ma mi viene da sorridere pensando all'abitudine che c'è qua a Roma di chiamare Coin, la Còin. Perchè al femminile tra l'altro ? Per me Coin, pronunciato "alla veneta" rimarrà sempre quel monolite cubico di Piazza Barche (ora "Le barche"). Un punto di riferimento nelle passeggiate mestrine. Un rifugio nei giorni di pioggia.
lunedì 5 marzo 2007
La bicicletta
Quello che rimpiango maggiormente della mia vita "di prima" è andare in giro nel tempo libero con la mia bicicletta. Ieri mattina, domenica, l'ho presa e mi sono fatto un giro al Parco di San Giuliano. Che bella sensazione l'aria sul viso, la città deserta e il sole.
Qua a Roma è impossibile girare in bicicletta per le strade: troppi saliscendi, troppo traffico, troppe buche. Di piste ciclabili ce ne sono tante ma bisogna arrivarci...
Qua a Roma è impossibile girare in bicicletta per le strade: troppi saliscendi, troppo traffico, troppe buche. Di piste ciclabili ce ne sono tante ma bisogna arrivarci...
sabato 3 marzo 2007
Passeggiando per Mestre
Ogni volta che si torna ci si stupisce sempre dei cambiamenti. I lavori per il tram, quelle fermate nuove in via Poerio... Cammino come un turista in una città che conosco a menadito. Ogni via mi ricorda qualcosa, ogni angolo. E poi osservo le persone.
Le persone a Mestre sono molto riservate. Curate nel vestire. Noto scarpe di marca. Mi chiedo se è sempre stato così rispetto a 15 anni fa o se adesso c'è più benessere.
La gente in bicicletta. Tutti vanno in bicicletta. Le strade sono piane, non si fa fatica.
Le persone a Mestre sono molto riservate. Curate nel vestire. Noto scarpe di marca. Mi chiedo se è sempre stato così rispetto a 15 anni fa o se adesso c'è più benessere.
La gente in bicicletta. Tutti vanno in bicicletta. Le strade sono piane, non si fa fatica.
venerdì 2 marzo 2007
Stasera eccomi a Mestre !
Sarà per taccagneria o per spirito di avventura ma a me l'autostrada non mi piace affatto. Il viaggio è piatto, noiosissimo e non ti passa mai.
Venire a Mestre non facendo l'autostrada è molto più avventuroso anche se lo scotto è quello di farlo durare molto di più.
Raccordo: il pezzo tra l'Aurelia e la Flaminia fa un po' paura... questi lavori infiniti che provocano restringimenti e code. Poi finalmente la Flaminia seguendo sempre la direzione Terni. E' una bella strada la Flaminia. Molte curve, molto verde. Percorrendola ti sembra di entrare proprio nel cuore dell'Italia centrale. A un certo punto finisce e le indicazioni portano a Perugia. Si arriva sulla E-45 e si taglia tutta l'Umbria, direzione Cesena. Mi susvita sempre una strana sensazione leggere Cesena quando ancora mi trovo tra l'Umbria e il Lazio. Sembra quasi che sia prematura questa scritta. Sembra quasi che la Romagna sia dietro una barriera rappresentata dagli Appennini e che bisogna conquistarsi. Non può già essere lì belle e pronta su un cartello.
La E-45 è una bella strada. Prosegue bella dritta e nessuno rispetta i limiti di velocità.
Ad un certo punto l'Umbria diventa Romagna. Mi chiedo se i Romagnoli si sentano del centro Italia o del nord. Sono così attaccati ai paesaggi dell'Umbria....
Arrivati dalle parti di Cesena aumenta il traffico, le indicazioni sono tante. Le colline rimangono ancora nello specchietto retrovisore e davanti una distesa verdissima, piattissima. Siamo nei dintorni di Ravenna.
Venire a Mestre non facendo l'autostrada è molto più avventuroso anche se lo scotto è quello di farlo durare molto di più.
Raccordo: il pezzo tra l'Aurelia e la Flaminia fa un po' paura... questi lavori infiniti che provocano restringimenti e code. Poi finalmente la Flaminia seguendo sempre la direzione Terni. E' una bella strada la Flaminia. Molte curve, molto verde. Percorrendola ti sembra di entrare proprio nel cuore dell'Italia centrale. A un certo punto finisce e le indicazioni portano a Perugia. Si arriva sulla E-45 e si taglia tutta l'Umbria, direzione Cesena. Mi susvita sempre una strana sensazione leggere Cesena quando ancora mi trovo tra l'Umbria e il Lazio. Sembra quasi che sia prematura questa scritta. Sembra quasi che la Romagna sia dietro una barriera rappresentata dagli Appennini e che bisogna conquistarsi. Non può già essere lì belle e pronta su un cartello.
La E-45 è una bella strada. Prosegue bella dritta e nessuno rispetta i limiti di velocità.
Ad un certo punto l'Umbria diventa Romagna. Mi chiedo se i Romagnoli si sentano del centro Italia o del nord. Sono così attaccati ai paesaggi dell'Umbria....
Arrivati dalle parti di Cesena aumenta il traffico, le indicazioni sono tante. Le colline rimangono ancora nello specchietto retrovisore e davanti una distesa verdissima, piattissima. Siamo nei dintorni di Ravenna.
martedì 27 febbraio 2007
Mestre con altri occhi
Il bello di andarsene da un posto è quando ci si ritorna. Pochi giorni prima della partenza si è pervasi da una serie di sensazioni lievi. Da una indefinita nostalgia. Si desidera tornare. Si desidera riappropriarsi di una antica familiarità, di un se stessi lasciato là. Mestre nel ricordo diventa come nei sogni.
Il ritorno è sempre stancante. Per anni Mestre-Roma-Mestre, poi da un po' Roma-Mestre-Roma. Sempre in treno.
In treno le distanze si dilatano. Vedere le persone, ascoltare framenti dei loro discorsi... Tuttò ciò mi ha stancato. Preferisco l'automobile. Preferisco portarmi dietro un po' della mia casa romana, un po' delle mie abitudini e "decontestualizzarle". Mi piace vedere la mia fiestina abituata al raccordo e a girare per tutta Roma, mi piace vedermela parcheggiata dalle parti di Viale Garibaldi.
Quando torni Mestre ti appare silenziosissima. Anche in mezzo al traffico. Anche in Piazza Ferretto. Ti appare squadrata, ordinata, tutta su un livello solo. Un quadro di De Chirico insomma.
A Roma si sale e si scende in continuazione e si è avviluppati da un rumore costante di chiacchiere e traffico.
Il ritorno è sempre stancante. Per anni Mestre-Roma-Mestre, poi da un po' Roma-Mestre-Roma. Sempre in treno.
In treno le distanze si dilatano. Vedere le persone, ascoltare framenti dei loro discorsi... Tuttò ciò mi ha stancato. Preferisco l'automobile. Preferisco portarmi dietro un po' della mia casa romana, un po' delle mie abitudini e "decontestualizzarle". Mi piace vedere la mia fiestina abituata al raccordo e a girare per tutta Roma, mi piace vedermela parcheggiata dalle parti di Viale Garibaldi.
Quando torni Mestre ti appare silenziosissima. Anche in mezzo al traffico. Anche in Piazza Ferretto. Ti appare squadrata, ordinata, tutta su un livello solo. Un quadro di De Chirico insomma.
A Roma si sale e si scende in continuazione e si è avviluppati da un rumore costante di chiacchiere e traffico.
lunedì 26 febbraio 2007
La luce
La mia venuta "stabile" nella capitale risale al 2003. Ma già dal 1996 praticamente ogni mese ero giù "per ragioni di cuore". La prima cosa che mi colpì di Roma e che continua a colpirmi è la luce. Sarà la latitudine, sarà il riflesso del mare vicino... Non so. Ma Roma ha una luce che Venezia non ha. Venezia ha le sue luci. I suoi riflessi. Il suo sole estivo e l'oscurità invernale. Roma ha una luce più "colorata". Sarà che l'aria è anche più secca.
Guardare il ciele e vedere le nuvole. Ecco ciò che mi stupisce sempre. Le nuvole.
A Mestre le nuvole sovente non ci sono. C'è una coltre uniforme biancastra che rende i colori più tenui. A Roma il sole fa capolino dalle nuvole.
Guardare il ciele e vedere le nuvole. Ecco ciò che mi stupisce sempre. Le nuvole.
A Mestre le nuvole sovente non ci sono. C'è una coltre uniforme biancastra che rende i colori più tenui. A Roma il sole fa capolino dalle nuvole.
domenica 25 febbraio 2007
Primo post !
Il mio scopo è di creare un diario di un mestrino che ad un certo punto della sua vita ha deciso di diventare romano.
Una mosca bianca.
Mi ha sempre affascinato il punto di vista di chi guarda le cose dal di fuori. Voglio esercitarmi nel vedere Roma con l'occhio di chi non è romano cercando di capire meglio questa città e me stesso.
Spero in questo percorso di trovare il pensiero di tanti romani.
La mia sottile speranza è quella di riuscire a riunire qua qualche altro mestrino che abita nella capitale.
E' come una caccia al tesoro. Dove siete ? Conoscete qualche bar qua a Roma che serva uno spritz ?
Una mosca bianca.
Mi ha sempre affascinato il punto di vista di chi guarda le cose dal di fuori. Voglio esercitarmi nel vedere Roma con l'occhio di chi non è romano cercando di capire meglio questa città e me stesso.
Spero in questo percorso di trovare il pensiero di tanti romani.
La mia sottile speranza è quella di riuscire a riunire qua qualche altro mestrino che abita nella capitale.
E' come una caccia al tesoro. Dove siete ? Conoscete qualche bar qua a Roma che serva uno spritz ?
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